RSA su un’ex discarica mai bonificata: perché abbiamo chiesto l’annullamento del permesso di costruire

Negli ultimi giorni a Prata di Principato Ultra si è avviato un acceso dibattito su una decisione che riteniamo grave e pericolosa per il nostro territorio: l’approvazione, con delibera comunale n. 41 del 28 dicembre 2024, del permesso di costruire in deroga per la realizzazione di una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) e una Casa Albergo in località Nocelleto.

Noi consiglieri comunali, Luigi Tenneriello, Carmine Antonio Russo e Loredana Scannelli, abbiamo formalmente richiesto l’annullamento di questa delibera perché riteniamo che il permesso sia stato rilasciato in violazione delle norme urbanistiche e senza le dovute verifiche ambientali.

Un sito compromesso e mai bonificato

L’area individuata per la costruzione della RSA è una ex cava adibita a discarica per oltre 25 anni e mai bonificata. Nonostante sia risaputo che in quella zona siano stati sversati rifiuti di ogni tipo, il Comune ha autorizzato il progetto senza attivare le necessarie indagini ambientali preliminari, come previsto dall’art. 242 del D.Lgs. 152/2006. Questo significa che ad oggi non sappiamo con certezza cosa si trovi nel sottosuolo e quali rischi esistano per l’ambiente e la salute pubblica.

Un’operazione piena di ombre

Nel 2018 un progetto simile presentato dallo stesso proponente era stato respinto proprio per la mancanza di requisiti urbanistici e per i rischi ambientali. Oggi, senza che nulla sia cambiato – anzi, senza che siano stati fatti gli accertamenti richiesti allora – il permesso viene concesso addirittura in deroga agli strumenti urbanistici, senza adeguati pareri tecnici e con un iter che riteniamo irregolare.

Inoltre, il progetto riguarda anche particelle di terreno non di proprietà del richiedente, il che solleva ulteriori interrogativi sulla legittimità dell’operazione.

Cosa chiediamo

Abbiamo chiesto che il permesso di costruire venga annullato in autotutela e che vengano avviate indagini ambientali preliminari per verificare lo stato effettivo del sito e accertare eventuali contaminazioni. Solo dopo aver ottenuto risultati certi si potrà discutere della destinazione di quell’area.

Non possiamo permettere che il nostro territorio venga compromesso ulteriormente con operazioni poco trasparenti e potenzialmente dannose per la salute e l’ambiente. Continueremo a monitorare la situazione e a informare i cittadini su ogni sviluppo.

Se condividi la nostra battaglia, aiutaci a diffondere queste informazioni e a pretendere trasparenza e legalità.

Ecco il documento integrale:

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